
Edge Grinder è un videogioco di genere sparatutto, prodotto nel 2011 dalla Format War per il computer a 8-bit Amstrad CPC.
STORIA:
Guida il coraggioso pilota Limbo ”Lim” Tandell, durante il volo di collaudo di una nuova navicella spaziale.
Edge Grinder è un videogioco di genere sparatutto, prodotto nel 2011 dalla Format War per il computer a 8-bit Amstrad CPC.
STORIA:
Guida il coraggioso pilota Limbo ”Lim” Tandell, durante il volo di collaudo di una nuova navicella spaziale.
Bubble Bobble è un videogioco di genere a piattaforme prodotto e pubblicato dalla CNG Soft nel 2011 per Amstrad CPC
STORIA E GAMEPLAY:
Uno o due giocatori prendono il ruolo di Bub e Bob, due simpatici dinosauri (trasformati da una sorta di incantesimo) che devono farsi strada attraverso 100 livelli zeppi di piattaforme per salvare le loro fanciulle. Bub e Bob sono armati solamente della loro capacità di creare bolle, in cui i molti nemici del gioco possono essere intrappolati ed uccisi. Le bolle possono essere usate anche come piattaforme temporanee, per cercare di raggiungere aree del livello altrimenti irraggiungibili.
R-Type è un videogioco di genere sparatutto pubblicato dalla Easter Egg il 3 Febbraio 2012 per Amstrad CPC (128k).
STORIA
Infuria la guerra tra la Terra e l’impero del male Bydo. È possibile controllare una nave spaziale, l’ R-9, armata con un cannone singolo di base in grado di distruggere i nemici più deboli. Successivamente, sarà possibile effettuare (tramite alcuni pod disseminati nei vari livelli) l’ installazione di diverse armi aggiuntive sulla nave, ognuna adatta ad ogni particolare tipo di struttura e composizione dei livelli stessi.
Mi è capitato qualche tempo fà di imbattermi, con un’attenta ricerca mirata (o “googlata” che dir si voglia) in quei tanti siti per il Commodore 64, dove vengono catalogati videogiochi mai rilasciati, magari ai primissimi stadi di programmazione, ma mai terminati a causa delle “perfette” strategie di mercato che venivano attuate, spesso e volentieri, da varie software house dell’epoca…
Commodore un nome una garanzia. Tutti noi, appassionati di informatica e di videogames della vecchia scuola, portiamo dentro emozioni uniche che si rispolverano solo pronunciandone il nome. Ogni NERD che si rispetti, con se ha i ricordi di qui lunghi pomeriggi a caricare cassette o floppy disk. Proprio perchè parliamo di Commodore, oggi parleremo di una delle più accattivanti, ma anche delle più controverse macchine prodotte dalla grande C. ovvero il famigerato Commodore 16.
Salve a tutti ragazzi, ho installato su Wii tempo fa l’emulatore Wii64, versione 1.1 honey, che permette di accedere all’ampio parco games del Nintendo 64.
Nessun problema, giocavo o con la combinazione (scomoda) wiimote + nunchack, o col pad GameCube, connesso all’apposita porta.
Da un pò di giorni ho comprato un bel pad, simile come forma/disposizione tasti a quello del Super Nintendo, il wii Classic Controller Pro.
Ottimo con tutto (wii, megadrive, snes & co), ho avuto solo problemi proprio con questo Wii64.
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BANSHEE © 1994 Core Design per Amiga 1200.
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Pianeta Terra in una dimensione parallela, con un’altro passato, anno 1999. Le due Guerre Mondiali non sono mai state combattute, gli aerei più moderni hanno motori ad elica, le televisioni sono ancora in bianco e nero, e i forni a microonde non sono stati ancora inventati.
Tutti coloro che hanno avuto un home computer durante gli anni ’80 hanno, in un modo o nell’altro, provato a scrivere un programma. C’era chi si accontentava del Basic e c’era chi andava oltre. Sta di fatto che più o meno tutti i pionieri dell’informatica casalinga (ovvero coloro che hanno preso parte all’invasione degli “home computers” tra la fine degli anni ’70 e tutto il decennio degli ’80) hanno messo mano alla tastiera, fosse anche solo per modificare un listato copiato da una rivista e vedere gli effetti che questo avrebbe prodotto sul loro nuovo amico, il computer, il “cervello elettronico”.
Correva l’anno 1986 e Phil Ruston, volendo mettere alla prova la sua conoscenza del codice macchina, si mise all’opera sul suo ZX Spectrum realizzando BOUNCING BOMB.
Esistono titoli destinati a divenire nel corso del tempo miti indiscussi. Titoli che hanno caratterizzato una generazione innovando e introducendo un genere. Il gioco di cui appunto parleremo è tutto questo, ma anche di più, poichè ha dato ispirazione anche ad altre case produttrici per esporsi con dei loro prodotti. Il genere è il mitico VS Fight, il gioco il famigerato STREET FIGHTER by Capcom.
Street Fighter fece il suo esordio nel 1987 nelle sale giochi del sol levante, fu un titolo accolto in maniera positiva dalla critica e dai ragazzi del periodo. Il gioco introdusse nel mondo dei coin op, nuovi personaggi e di sicuro nuovi beniamini a cui legarsi. Parliamo di Ryu e Ken.
Era il lontano 1987, un commodore 64 regalato da mio papà un anno prima (avevo 6 anni) e un’infinità di cassette da edicola, con poche e rare perle da ricordare.
Ogni tanto mio padre mi portava una cassetta non da edicola, una di quelle con un unico gioco, e allora anche più costose…out run, ghostbusters, back to the future II, IK+…una di queste fu proprio Up’n Down, il gioco di cui parlerò in queste poche righe.