Solo, con la mia piccola astronave, introducendomi nelle viscere di pianeti a me sconosciuti.
Solo io posso recuperare questi potentissimi KLYSTRON PODS. La mia grande capacità di manovrare astronavi nelle tortuose caverne è indiscutibile e il mio piccolo cannone inserito sulla navetta è l’unica arma che possiedo, ma più che sufficiente per minare la forza dell’impero Intergalattico
Questa è la trama di THRUST, un gioco veramente spigoloso e difficile: parliamo di un’astronave stile Asteroids, ma con dimensioni più generose, con la quale bisogna condividere l’effetto della forza gravitazionale, verso il pianeta alieno che visitiamo. Per imparare a manovrare la nostra astronave bisogna fare molta pratica, ma dopo innumerevoli collisioni contro il terreno si riesce finalmente a stabilizzarla, con molta pazienza, piano… piano… perché il joystick è molto sensibile e una spinta più forte del dovuto manderebbe di nuovo in collisione l’astronave.
Appena comincio ad avere confidenza con i comandi e riesco a stabilizzare la mia astronave, ecco una torretta nemica, che cerca d’annientarmi, senza nessuna pietà, mandando in fumo tutti i miei precedenti sacrifici, nel stabilizzare l’astronave. Ma posso difendermi da queste torrette nemiche tramite uno scudo, che si attiva spingendo la leva del joystick verso il basso, oppure posso distruggere le torrette sparandogli, ma per colpirle devo tenere l’astronave indirizzata verso il nemico e fare fuoco, e ciò sempre affrontando i problemi di stabilità.
Non è tutto, purtroppo. Nella parte alta dello schermo è visualizzata la quantità del combustibile disponibile, e questo diminuisce in relazione alle continue spinte d’energia che diamo per stabilizzare l’astronave, quindi, dopo poco, mi ritrovo a cercare un contenitore d’energia per continuare la mia avventura. Per acquisire l’energia devo posizionare il retro dell’astronave sopra il contenitore, continuando a tenerla in equilibrio, e spingere verso il basso il joystick, facendo così uscire un raggio gravitazionale che recupera il combustibile.
Tutto questo è solo l’inizio delle mie difficoltà, perché il mio vero fine è di recuperare i preziosi KLYSTRON PODS: questi si trovano all’interno di tunnel, protetti dalle famose torrette nemiche e da barriere che si aprono solo sparando a pulsanti posizionati nelle vicinanze. Superati questi ostacoli e raggiunto il mio obbiettivo, aggancio con la stessa procedura del recupero carburante il KLYSTRON POD e mi ritrovo a trainare questa pesantissima palla collegata a me, da una fune. Ecco, che la mia stabilità viene modificata nuovamente, e la sensazione è quella di correre con una palla di ferro legata ai piedi, bisogna muoversi piano……piano……perché il joystick è molto sensibile e una spinta più forte del dovuto, manda ancora una volta in collisione la mia astronave.
Adesso devo tornare indietro, e mi dirigo verso l’uscita del tunnel, ma lì accanto vedo un piccolo reattore nucleare: a cosa servirà? Tenendo stabilizzata l’astronave con grande difficoltà, sparo ripetutamente al piccolo reattore nucleare, il fumo che ne fuoriesce si ferma e le torrette smettono di spararmi, facendomi capire da chi traevano energia. Continuo a colpire il piccolo reattore che dopo innumerevoli colpi e continue spinte d’energia per mantenere la mia precaria stabilità, comincia a lampeggiare, facendo partire un conto alla rovescia… cosa significa? Preso dal panico fuggo nello spazio, sempre legato tramite la fune al KLYSTRON POD, che mi fa carambolare, per la forza di gravità di entrambe.
E’ stata la mossa giusta: il pianeta dopo 10 secondi esplode, e io per aver recuperato il KLYSTRON POD vengo gratificato con un cospicuo bonus… wooow sono sempre il migliore!!!!!
Questo è tutto quello che vi aspetta con THRUST, un gioco che ami o odi, perché è talmente difficile che può diventare frustrante, ma più giochi, più capisci quanta cura nella programmazione THOMAS JENTZSCH vi ha dedicato, nel trasportare un vecchio gioco nato per home computer BBC Micro e COMMODORE 64, sul piccolo di casa ATARI.
Esistono tre versioni, pubblicate in periodi diversi, e dovuti all’evoluzione del gioco: la prima è semplicemente intitolata THRUST , pubblicata nel 2000, la seconda invece nominata THRUST PLUS – D.C. EDITION, e pubblicata nel 2002 (quella che io possiedo). La seconda si differenzia dalla prima per la possibilità di poter collegare dei comandi aggiunti come la pedaliera abbinata al driving controll o joystick, ma vi garantisco che così potrebbe venirvi un crampo al piede, per le continue spinte necessarie alla stabilizzazione dell’astronave. Infine, la terza ed ultima versione, THRUST PLUS – PLATINUM EDITION, pubblicata nel 2004, che implementa la musica di RON HUBBARD scritta per COMMODORE 64 e trasportata per l’ ATARI 2600 da PAUL SLOCUM.
La grafica è in stile vettoriale con una buona definizione degli sprites, il tutto si muove con fluidità in assenza di farfallio, carina la piccola centrale nucleare da cui esce il fumo. Per quanto riguarda la longevità del gioco, vi garantisco che pochi possono avvicinarsi a tanto, perché non è sufficiente memorizzare tutti i pianeti, bisogna anche imparare a stabilizzare la navicella e in aggiunta, nell’avanzare dei livelli, viene ribaltato tutto il senso gravitazionale, diventando sempre più difficile portare fuori il KLYSTRON POD senza avere una collisione.
Esistono 8 pianeti da esplorare, con 3 livelli di difficoltà: il più semplice è il livello Rookie, nel quale non sono presenti gli ultimi 2 pianeti; poi i livelli Normal ed Expert, ma posso garantire che gli ultimi 2 pianeti sono di una difficoltà millimetrica.
I comandi sulla consolle sono i seguenti:
Il pulsante della difficoltà sinistro, ha la funzione di pausa, cosa rara per ATARI 2600, ma importante per questo gioco, perché a volte, la tensione è talmente alta, che diventa necessario fermarsi un attimo. Il pulsante della difficoltà destro, ha la funzione di compatibilità del formato TV PAL o NTSC. Il pulsante Select seleziona il livello di difficoltà e in ultimo il pulsante di reset, per riprendere il gioco.
Il nostro Atari 2600 continua a stupirci e, perdonatemi la battuta, con effetti “speciali”: ogni anno viene realizzato software sempre migliore, e con TRUSTH PLUS – D.C. EDITION si è toccata l’eccellenza. L’aspetto grafico è molto buono, rappresentato in simil-vettoriale, con sprites enormi per lo standard della console, la giocabilità e longevità segna un nuovo limite, forse difficilmente superabile. Rimane solo l’aspetto audio, un po’ sotto tono, ma per sopperire a questa carenza c’è l’edizione PLATINUM, che implementa la musica della già citata versione commodore 64.
Al momento mi sento di dire che con TRUSTH PLUS PLATINUM EDITION, l’Atari 2600 è stato spremuto fino all’ultimo bit, ma immancabilmente queste parole verranno smentite da un nuovo programmatore, che porterà ancora più lontano i limiti del piccolo VCS.
THRUST è il gioco per ATARI 2600 che un collezionista deve assolutamente giocare e possedere!!!!
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miccolimarco
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