Negli anni 80 i computers disponevano di pochi kb di ram (se non byte… atari 2600) ed una CPU (processore) che potevano erogare pochi mhz di potenza, ben differenti dagli odierni i7… ed era assolutamente d’obbligo programmare nel modo più veloce ed ottimizzato possibile. Molti di noi iniziarono con il Basic per poi evolversi buttandosi nel “cyberspazio” dell’assembly. Il periodo era quello della sperimentazione ed il computer veniva visto come il “cervello elettronico” a cui tutto era permesso (e possibile).
In pochissimi byte si potevano creare giochi con colori, animazioni e suoni ed effetti, per l’epoca, strabilianti. Spesso i ragazzi creavano piccole “demo” per testare la potenza delle varie macchine (Commodore64, Msx, Amstrad, ZXSpectrum etc) mettendo a confronto i vari limiti cimentandosi in vere e proprie coreografie digitali.
In un’altra occasione mi piacerebbe riprendere ed approfondire questo argomento.
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MCP
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