
Nel 1989 Nintendo introdusse sul mercato qualcosa di particolarmente innovativo. Un qualcosa che nessuno pensava fino a quel momento. Sappiamo tutti cos’è un controller o un Joystick, sono alla base di ogni conoscenza nel settore, anche perchè è l’unità principale di interfacciamento di ogni console o computer che si rispetti. Quindi tutti si chiederanno, ok cos’è? Parliamo di una periferica che ormai è entrata nella storia, per i suoi pro, ma anche per i suoi enormi contro…ovvero il fantascientifico ” Powerglove ” il così detto Guanto magico, o guanto del potere.
Partiamo dall’inizio, cos’è questo aggeggio che somiglia tanto ad un guanto da sci? Nient’altro è che un controller per console Nintendo NES capace di sfruttare i movimenti del nostro polso per interagire con i giochi. Pensate di ruotare il polso a destra o sinistra per sterzare con un auto, FATTO! ecco l’innovazione principale fu quella di poter regalare al videogiocatore un esperienza di gioco davvero diversa dal solito giocare con i pollici. Nintendo cercò di stupire con la sua possibilità di vedere avanti sperimentando nuove modalità di gaming.
La cosa che forse è più interessante è comprendere il perchè è nata questa idea, ma sopratutto se questa fosse originale. Possiamo tranquillamente dire di NO! Nell’ormai lontano 1984, Tom Zimerman, assieme a due colleghi; Jaron Lanier e Steve Bryson diedero vita al Dataglove, un progetto sperimentale per la Nasa, basato su un guanto cablato a fibre ottiche capace di interagire con consueti gesti della mano. La Mattel prese in mano questa interessante invenzione, e utilizzando tecnologie decisamente molto meno all’avanguardia, quindi meno precise, diede il via al progetto Powerglove supportata dal famoso colosso nipponico Nintendo.
Fin da subito, divenne l’oggetto dei desideri di milioni di teenager. Ogni ragazzino e non che possedevano nelle loro case un sistema Nintendo, ambiva a questa meraviglia tecnologica. La periferica si presentava davvero ben costruita, solida e con un design davvero da urlo, qualcosa di davvero avveniristico e affascinante. Anche il prezzo non era dei più onerosi, il tutto si aggirava intorno ai 100 dollaroni, una cifra abbastanza ragionevole per quei tempi.
Mattel ci vide lungo, il suo guanto si basava su resistenze variabili ed ultrasuoni, il che lo fece entrare di diritto dalla porta principale nel mondo dell’home entertainment. I negozi vennero presi d’assalto, grazie ad una campagna pubblicitaria davvero appagante. Nintendo quindi aveva un arma in più per il monopolio del mercato di fine ottanta.
Il Powerglove che era anche correlato di un controller sul dorso della zona del polso, diede l’idea globale di poter sostituire così il caro vecchio Pad, ma non fu realmente così. La periferica in molti casi si dimostrava non molto efficace, ma sopratutto imprecisa, questo alzava di troppo la sfida portando il videogiocatore allo stremo. La difficoltà in alcuni casi era davvero troppo estenuante, facendo così tornare ai cari vecchi controller in brevissimo tempo. Il parco titoli non fu vastissimo, si ridussero a veramente pochi titoli, come accadde per R.O B, portando così il giocattolone ad un prematuro declino. Non tutte le ciambelle riescono con il buco, ma in fin dei conti l’idea venne apprezzata, e fu portata avanti nel tempo ottimizzandola al meglio verso generazioni future.
Una nota molto simpatica, fu che il Powerglove venne messo in mostra come ESSENZA sulla pellicola “The Wizzard“, da noi nota con il titolo Il piccolo grande mago dei videogames. Il film fu sponsorizzato totalmente da Nintendo a scopo di promuovere i suoi nuovi prodotti, uno su tutti quel gioiello di Super Mario Bros 3. Un ottima mossa commerciale che è rimasta nel cuore di molti amanti del cinema degli anni 80. Attualmente il mitico guanto magico, ( così chiamato nel film ) è un oggetto ambito dai collezionisti, ma nulla di più, ma rimane sicuramente come uno degli esperimenti più ambiziosi e più suggestivi che si siano visti nel vasto mercato dei videogames.
Scena memorabile di Lucas e il suo fido guanto!
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MCP

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Che figata…almeno a vedersi…in pratica era tutta ‘n’altra roba, purtroppo…
Ma vi rendete conto di quante pubblicità ingannevoli ci siamo sorbiti negli anni 80?