Molti di voi seguaci lettori avranno sicuramente intuito il mio amore per l’horror e di come questo genere abbia contaminato il mondo videoludico nel corso degli anni. Spaziare nel passato per riscoprire perle di settore per me è un richiamo impossibile da non ascoltare. Quindi ho deciso di parlare di un gioco del passato che richiama a quello che è la base di ogni racconto del terrorre, ovvero le case infestate. Il titolo è un vero classic cult, stiamo parlando di Uninvited. Dove spiriti e presenze sono pronti a renderci la vita difficile.
Uninvited è un classico punta è clicca di prima generazione in soggettiva sviluppata dalla gloriosa ICOM simulation e pubblicata da Mindscape nel 1986 inizialmente per macchine Apple Macintosh.
La trama seppur abbastanza scontata riesce a coinvolgere grazie alla sua capacità di crearci ostacoli non indifferenti come ostici puzzle e ricerca di oggetti nell’ambiente di gioco, nonchè la sopravvivenza da immonde creature. Interpretando un perfetto sconosciuto alla ricerca del fratello, ci accingeremo a girovagare quasi senza una reale destinazione all’interno di un enorme casa in stile coloniale dove ovviamente non saremo i benvenuti. L’ottima atmosfera incalzante offre al giocatore incredibili spaccati dove saremo letteralmente incollati allo schermo alla ricerca della verità.
L’enorme magione è costituita su più piani con molteplici stanze da esplorare. Ogni locazione è ben caratterizzata e ricca di dettagli dove dovremo trovare indizi per il proseguo della storia ed evitare le creature che la infestano, come spiriti e non morti. Interessantissima fu la non linearità del gioco che arricchiva il gameplay non poco, creando una più vasta longevità. Gli enigmi spesso divenivano elementi molto ostici, poichè spesso viravano verso una illogicità di fondo alquanto disarmante, ma nonostante tutto il giocatore era preso a tal punto di voler proseguire l’avventura per non ritrovarsi trasformato anch’esso in uno zombie vagante nella lugubre e raccapricciante dimora.
L’Apple fu una macchina che accolse bene questo progetto, fu un ottima piattaforma sul quale sviluppare una struttura così ben solida. Il comparto visivo per quanto dettagliato era monocormatico tanto che negli sviluppi successivi per altre macchine la situazione cambiò radicalmente. Uninvited è un ottimo esempio di narrativa fusa ad un videogame. Le sue componenti artistiche lo rendono ancora oggi un esempio da cui trarre spunto per quanto molti addetti ai lavori lo videro come un prodotto troppo blasonato. Un titolo dove gli innumerevoli elementi e personaggi creano un alone di magia e mistero durante la risoluzione dell’ intera storia. Per rimanga un classico esperimento di genere, posso dire che nel panorama delle avventure grafiche a sfondo horror, Uninvited rimane di sicuro un riferimento ben contraddistinto, che fece breccia nei cuori di molti possessori di home computer e console dell’era 8-16 bit. Degna di nota la versione Amiga e Atari ST, veramente ricche di dettaglio e sgargianti colori. Un vero cult da recuperare per ogni amante degli adventure games che si rispetti.
Vi lascio con la versione per Amiga 500, buon horror a tutti!
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MCP
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