Namco neGcon.. un pad davvero strano

050f5d80_playstation_negcon_controller_large

Sicuramente di periferiche di gioco bizzare e curiose ne esistono parecchie, però onestamente se dovessi pensare alla più bizzarra come idea o alla più funzionale come scopo, mi viene in mente la NAMCO neGcon

la negcon è una periferica costruita appunto dalla Namco per la Playstation 1 prnde il suo nome “Ne-gee-con”, dal giapponese “nejiru”,捻る, “a torsione” e quindi già da qui si capisce il perchè della sua strana forma e del suo utilizzo. Il Negcon prende infatti l’imput di movimento da un sistema a carrello nella parte centrale del controller, particolarmente indicato per i giochi di guida li rende decisamente più coinvolgenti e offrendo più precisione durante il gioco.

Se guardiamo il controller Sony esso prevede un pad direzionale sulla sinistra, quattro tasti principali sulla destra (identificati dai simboli triangolo, cerchio, croce e quadrato), quattro tasti laterali azionabili con l’indice e il medio (L1, L2, R1, R2) e i tasti Select e Start al centro del joypad, con Negcon tutto viene stravolto, rimuove i tasti L1, L2 R1, R2 e il tasto Select, rimpiazzando il cerchio e il triangolo con i tasti A and B e i restanti tasti hanno ricevuto modifiche più sofisticate; la X e il quadrato sono state sostituite dai tasti Ⅰ e Ⅱ, che, grazie alla sensibilità in base alla pressione del tasto, consentono una guida molto più sofisticata ed accurata, la cosa vale anche per “L”, ma non per “R”.

Diamo ora un’occhiata all’interno del joypad per capire meglio come funziona.

L’utilizzo della periferica nel gioco è davvero semplice, l’asse centrale controlla lo sterzo mentre i pulsanti I e II con una notevole e maggiorata escursione controllano freno/i e accelleratore, aumentando cosi la sensibilità e la risposta.

La scelta dell’asse centrale ruotante è nata al fine di eliminare gli encoder di quadratura analogici con un vero e proprio potenziometro, ottenendo cosi più precisione e prontezza di risposta nello sterzo caratteristica pressochè scontatamente fondamentale nei giochi di guida. L’unico sostanziale handicap del controller rimane però, a causa della mancanza di spazio all’interno della carcassa, di poter rendere analogica anche la levetta R.

Il negCon viene supportato da tutta la serie Ridge Racer (Ridge Racer Type 4 supporta anche il Namco Jogcon e il V capitolo della serie -pubblicato per PlayStation 2- supporta senza problemi il negCon), Gran Turismo, dalla serie di corse futuristiche Wipeout (inclusoWipEout Fusion su PlayStation 2), Destruction Derby, Rally Cross e i giochi nell’area tematica Pole Position inclusi nella raccolta ormai storica Namco Museum volumi 1 e 3.

Il numero di giochi non legati al mondo delle corse che supporta questo controller è molto ristretto, giusto per citare un’eccezione troviamo la simulazione aerea Ace Combat (di recente pubblicata su PlayStation 2 anch’essa).

NeGcon, nonostante sia comparso fin dal lancio della Playstation 1, ha sempre avuto un settore di giochi ben definito; tuttavia si può utilizzare in quei giochi che non richiedano l’utilizzo dei tasti R2, L2 o il tasto Select.

Tuttavia in giochi dove sia necessario premere molto rapidamente il tasto X e/o il tasto quadrato si consiglia il controller standard, in quanto è molto più veloce e preciso.

Non di facile reperibilità il negcon vanta anche di una variante decisamente più rara, destinata al solo mercato giapponese, ovvero la variante di colore nero, essa non differisce per alcun che se non per la colorazione e dal pulsante start che qui riprende la forma a triangolo originale anche se decisamente più grande di dimensioni.

Un’ultima considerazione va poi fatta per la longevità del controller, infatti data la sua meccanica interna è sconsigliato “maltrattarlo” con sterzate brusche e di valutare pertanto la “durezza” dell’albero e del meccanismo al collezionista che si appresta all’acquisto.

Print Friendly

FORSE TI POTREBBERO INTERESSARE:

The following two tabs change content below.

MCP

Originariamente creato dal fondatore di ENCOM, Walter Gibbs, l'MCP era solo un programma di scacchi e venne lasciato incorporato nei sistemi informatici aziendali. Anni dopo , Dillinger modificò questo programma, trasformandolo nell'amministratore della rete aziendale. Tuttavia, l'MCP sviluppò la capacità di apprendere e di crescere oltre i confini della sua programmazione originale e fu a quel punto che arrivò Emiliano Buttarelli che, con il suo seducente accento romanesco, lo convinse di essere suo padre. Da quel giorno l'MCP vive soggiogato dal Buttarelli e viene utilizzato come super-ultra-utente amministratore ( con la poltrona in pelle umana) per entrare dentro al blog di RGM e fare il culo a tutti.
Puoi lasciare un commento, o faretrackback dal tuo sito.

Lascia un commento