Step into the garden of deadly delights…
This exciting maze game has plenty of action and thrills.
Hours and hours of fun for everyone who plays …
Spiders, snakes, centipedes, frogs…they’re all after YOU in GARDEN WARS!!!
LA GUERRA E’ INIZIATA!
Entra nel giardino delle mortali delizie…
In questo avvincente gioco di labirinto ci sono azione e brividi in abbondanza.
Ore ed ore di divertimento per tutti i giocatori…
Ragni, serpenti, millepiedi, rane…tutti ti danno la caccia in GARDEN WARS!!!
Queste parole, rigorosamente in inglese, erano riportate sulla confezione di Garden Wars, il primo vero videogioco (a parte il Galaxian della Entex) che è entrato in casa mia. Non avevo neanche 10 anni all’epoca. Ovviamente, a quel tempo, l’inglese era per me un mistero e così non avevo veramente idea di cosa mi aspettasse.
Garden Wars è un gioco della Commodore per il Commodore Vic20, uscito su cartuccia (o cartridge per i più zelanti) nel 1982. La Rana, il Bruco, la Lumaca e il Serpente hanno invaso un labirintico giardino, nel quale si aggirano seminando strane uova di color giallo oro. Nel giro di breve tempo le uova si schiudono, lasciando uscire dei ragni gialli, molto aggressivi, che svolgono la funzione di soldati di prima linea, al servizio dei loro quattro signori.
L’unico che si oppone allo strapotere dei “grandi quattro” siete voi: il Sorcio.
Si, un topo armato di arco e freccia (!!!), almeno stando all’illustrazione sulla confezione del gioco. Nella schermata del glorioso Vic20, il Sorcio sembra piuttosto una navicella spaziale (a me, personalmente, è sempre sembrato un’ape).
Ape, navicella, o topo che sia, vi troverete nei suoi panni e dovrete aggirarvi per il giardino-labirinto allo scopo di liberarlo dagli invasori. E dovrete farlo in fretta, perché la Rana, il Serpe, il Bruco e la Lumaca se ne vanno continuamente in giro a spargere le strane uova gialle dalle quali escono fuori i ragni. In altre parole, in breve tempo il labirinto diventerà talmente affollato che sarà difficile capirci qualcosa!
Possiamo neutralizzare le uova, limitando così la nascita di nuovi ragni, semplicemente passandoci sopra. Lo scopo del gioco è di eliminare i quattro “generali” che guidano l’invasione. Una volta raggiunto questo scopo, passeremo al quadro successivo.
I quattro non seminano solo uova di ragno, ma anche delle bombe nere (?!) le quali, dopo un certo tempo, esplodono. Se vi troverete nei pressi di una bomba che esplode, verrete investiti dalla sua energia, la quale vi paralizzerà per qualche secondo, mettendovi alla mercé degli invasori. Toccare le bombe è letale, e lo stesso dicasi per tutto quello che si muove sullo schermo. Le uniche cose che si possono toccare sono le già citate uova di ragno (le quali vengono distrutte passandoci sopra) e dei bonus lampeggianti, i quali devono essere collezionati passando attraverso di essi. I bonus sono otto e spariscono a intervalli regolari per apparire in un altro punto casuale del labirinto. Se colpite uno dei bonus con una freccia, questo sparirà per riapparire altrove.
Se raccoglierete tutti e otto i lampeggianti, al termine di ogni quadro riceverete un punteggio bonus (1000 punti al primo quadro, 2000 al secondo e così via).
Ai lati del labirinto vi sono delle uscite, in stile Pac-Man. Il topo può utilizzarle per apparire dall’altro lato dello schermo. Occorre fare molta attenzione però, perché potremmo non notare che qualche invasore si trova proprio là dove andremo ad apparire. A differenza di Pac-Man, inoltre, i nostri nemici possono utilizzare le “uscite di servizio” e, sempre a differenza del capolavoro della Namco, in questo gioco targato Commodore vi è un numero di nemici in movimento assai superiore ai quattro fantasmi del labirinto arcade più famoso del mondo.
Ma non finisce qui.
Mentre vi aggirate nel labirinto sparando a tutto quello che si muove e facendo attenzione (sempre che vogliate il Bonus) a non colpire i lampeggianti, dovete anche tenere una certa velocità d’azione. Nel giro di poco tempo, infatti, i ragni gialli diverranno blu. Una volta diventati di questo colore i ragni non potranno più essere uccisi: le frecce non faranno che paralizzarli per qualche istante. Se non vi sbrigherete ad eliminare la Rana, il Serpe, il Bruco e la Lumaca (che nel frattempo continuano a seminare uova in giro) i ragni blu diverranno neri, e a quel punto le frecce saranno completamente inefficaci contro di loro.
Confusi?
Aspettate di arrivare al secondo quadro. Il labirinto cambia completamente, e vi troverete ad affrontare 2 Serpi, 2 Rane, 2 Bruchi e 2 Lumache…ognuno dei quali, ovviamente, semina le odiate uova di ragno! Ci saranno inoltre 16 bonus lampeggianti invece di otto…
Al terzo quadro? Si, indovinato. Labirinto ancora diverso e ben 3 esemplari di ognuno degli insopportabili leader invasori e ben 24 bonus lampeggianti…
Come avrete capito, Garden Wars è uno spara e fuggi estremamente veloce ed ipnotico, con un enorme quantitativo di sprite in movimento sullo schermo. Non si tratta semplicemente di andare in giro a caso per il labirinto sparando a tutto quello che ci si para davanti. Sebbene l’essenza sia in fondo quella, vi sono delle circostanze in qui sarà bene posizionarsi in un punto strategicamente ben difendibile e colpire gli invasori man mano che si avvicinano. Certo, non si può stare fermi troppo a lungo e, se vi rendete conto che la Rana o il Bruco o i loro degni compari non si avvicinano, farete bene a prendere coraggio e a cercare di stanarli, o il giardino sarà presto infestato di ragni neri e a quel punto non avrete più modo di difendervi.
In alcuni quadri (il terzo, ad esempio) il labirinto ospita delle “stanze” larghe abbastanza per diventare dei “nidi” infernali, nei quali gli invasori si nascondono e depongono uova a profusione.
L’azione è snervante e bisogna fare estrema attenzione a come ci si muove nel labirinto.
Garden Wars è un gioco complesso. Ricordo che a suo tempo ci volle un po’ per capire cosa bisognava fare. Mi limitavo a sparare a tutto quello che c’era sullo schermo. Fu solo assieme al mio amico del cuore dell’epoca (che è tutt’oggi innamorato di Garden Wars e del Vic20) che capii qual era lo scopo del gioco. Ancora oggi, girando per la rete, vi sono dei commenti di persone che si sono imbattute in questo gioco (magari in emulazione) che non hanno idea di cosa si debba fare.
Garden Wars è psichedelico, assurdo, velocissimo e dannatamente coinvolgente, soprattutto se giocato assieme agli amici. L’azione di gioco è estremamente frenetica e tutti gli sprite si muovono fluidamente su schermo. Ben presto vi troverete ad insultare ragni, bruchi e serpentelli con epiteti probabilmente molto volgari.
Se cercate uno spara e fuggi veloce e inconsueto per il Commodore Vic20 dovreste dargli un’occhiata. Provare per credere.
PRESENTAZIONE: la tipica confezione Commodore per le cartucce del Vic20. Bella e con una buona illustrazione. Mancano però istruzioni adeguate per comprendere lo schema del gioco, nonché una tabella con i vari nemici e oggetti e relativi punteggi.
GRAFICA: il Vic20 può fare di più, ma considerando la gran quantità di oggetti che si muovono sullo schermo, i programmatori della Commodore hanno fatto decisamente del loro meglio. Gli sprite sono tutti monocromatici (anche se di colori diversi fra loro: il Bruco e il Sorcio/Ape/Navicella sono rossi, la Lumaca è azzurra, il Serpe e le bombe sono neri e la Rana è verde; i ragni, come già detto sono gialli, poi diventano blu e infine neri; i bonus lampeggianti sono multicolore)
SONORO: il suono “da sala giochi anni 80” in sottofondo è allucinante, rimbombante, completamente fuori di testa. Buoni gli effetti sonori.
GIOCABILITA’: una volta capito cosa dovete fare il gioco rivela tutte le sue potenzialità. Si può giocare sia tramite joystick che tastiera.
LONGEVITA’: in tanti anni non sono riuscito ancora a scoprire quanti sono i livelli di Garden Wars. Non sono mai riuscito ad andare oltre il settimo quadro…
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Complimenti Bellissimo articolo continua così sei grande!!!!!
Spettacolare! Una rece d’altri tempi… qulli buoni!! Daje!!!
Grazie per il vostro articolo, mi sembra molto utile, proverò senzaltro a sperimentare quanto avete indicato c’è solo una cosa di cui vorrei parlare più approfonditamente, ho scritto una mail al vostro indirizzo al riguardo.