Il mito di Street fighter, since 1987 – Capcom -

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Esistono titoli destinati a divenire nel corso del tempo miti indiscussi. Titoli che hanno caratterizzato una generazione innovando e introducendo un genere. Il gioco di cui appunto parleremo è tutto questo, ma anche di più, poichè ha dato ispirazione anche ad altre case produttrici per esporsi con dei loro prodotti. Il genere è il mitico VS Fight, il gioco il famigerato STREET FIGHTER by Capcom.

Street Fighter fece il suo esordio nel 1987 nelle sale giochi del sol levante, fu un titolo accolto in maniera positiva dalla critica e dai ragazzi del periodo. Il gioco introdusse nel mondo dei coin op, nuovi personaggi e di sicuro nuovi beniamini a cui legarsi. Parliamo di Ryu e Ken.

Il gioco apriva con la selezione unicamente forzata al solo Ryu, intento a scalare il successo mondiale combattendo con i più forti combattenti stradali. Purtroppo Ken era possibile selezionarlo unicamente come secondo player per i versus. Ryu si presenta agli occhi dei players come un giovane karateka pronto a crescere attraverso combattimenti feroci dove si mescolano molteplici discipline.

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Dovevamo quindi da un continente all’altro affrontare una decina di nemici pronti a sbarrarci la strada. Ovviamente la difficoltà era un crescente che a volte poteva portare un po verso la frustrazione per via della velocità di gioco nonchè per le mosse abbastanza complesse da realizzare. Ryu come mossa segreta possiedeva una fireball letale è un attacco a calci a spirale di notevole impatto, per il resto mosse come pugno alto o basso e calcio alto o a spazzata. In pratica ci trovavamo davanti ad un vero picchiaduro ad incontri, capace di metterci in seria difficoltà, ma che grazie a quello ci incitava alla sfida. Durante gli incontri, erano presenti delle diverse prove di abilità/forza, come rompere mattoni con un pugno e così via.

Tecnicamente il gioco era molto valido, l’impatto visivo era di prima scelta. La grafica faceva il suo ruolo regalando carisma nei confronti dei personaggi che per ovvi motivi sarebbero rimasti nelle menti dei giocatori più assidui. I fondali erano davvero ottimi e ben definiti a differenza delle animazioni che non sempre brillavano per il meglio. La colonna sonora si manteneva su livelli discreti e gli effetti come quelli vocali nella norma seppur non campionati a dovere. Tutto sommato a parte la difficoltà un po troppo elevate nel gameplay il gioco seppe imporsi in maniera ottimale riscuotendo un notevole successo.

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Il successo di questa produzione fece si che il titolo Capcom venne prodotto e convertito per gran parte delle piattaforme casalinghe di quel periodo, in primis gli home computer. Commodore 64CPC Amstrad, e ZX Spectrum furono le prime a giovare di una conversione pur essendo macchine a 8 Bit. In un secondo tempo vennero pubblicate anche le versioni a 16 Bit, per MS DOSAmiga e Atari ST. Purtroppo bisogna dire che facevano acqua da ogni parte. Conversioni a limite del giocabile. Solo una riuscì a contraddistinguersi da tutte. Fu quella per Pc Engine CD Rom, uscita nel 1989. Oltre ad essere il primo gioco per console casalinga sull’allora nuovo supporto digitale, il titolo vantava delle stesse caratteristiche del cabinato, o meglio fu quella che più gli si avvicinava, sia per livello tecnico che per gameplay. L’audio digitale fu però nettamente migliore rispetto alla controparte da sala vantando di un bit rate elevato e di una nuova ridigitalizzazione delle bgm. Come titolo di lancio per una console sicuramente non era affatto male. Una nota da mettere in mostra fu che il nome del gioco venne per l’occasione ribattezzato in Fighting Street, poichè il progetto di sviluppo sulla console NEC fu affidato ai seguaci della Hudson Soft supervisionati da Capcom stessa.

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Dopo questo trampolino di lancio, negli inizi degli anni 90, Capcom decise di riprendere in mano il progetto Street Fighter e vantando delle nuove tecnologie diede luce a quello che è diventato il sinonimo di vs fight game, ovvero l’ immenso Street Fighter II. Un gioco che conquistò tutto il mondo, per il piano tecnico e giocabilità sopra le righe. Capcom regalò al suo pubblico qualcosa che non si sarebbe mai potuto dimenticare. Così utilizzando nuovamente Ryu e Ken e alcuni personaggi del primo episodio, iniziò la nuova era di questo fantastico e amato brand.

Attualmente possiamo recuperare questi titoli in versione ARCADE, in recenti pubblicazioni Capcom, come  le collection per PSP e PS2

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Originariamente creato dal fondatore di ENCOM, Walter Gibbs, l'MCP era solo un programma di scacchi e venne lasciato incorporato nei sistemi informatici aziendali. Anni dopo , Dillinger modificò questo programma, trasformandolo nell'amministratore della rete aziendale. Tuttavia, l'MCP sviluppò la capacità di apprendere e di crescere oltre i confini della sua programmazione originale e fu a quel punto che arrivò Emiliano Buttarelli che, con il suo seducente accento romanesco, lo convinse di essere suo padre. Da quel giorno l'MCP vive soggiogato dal Buttarelli e viene utilizzato come super-ultra-utente amministratore ( con la poltrona in pelle umana) per entrare dentro al blog di RGM e fare il culo a tutti.
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