Tutti coloro che hanno avuto un home computer durante gli anni ’80 hanno, in un modo o nell’altro, provato a scrivere un programma. C’era chi si accontentava del Basic e c’era chi andava oltre. Sta di fatto che più o meno tutti i pionieri dell’informatica casalinga (ovvero coloro che hanno preso parte all’invasione degli “home computers” tra la fine degli anni ’70 e tutto il decennio degli ’80) hanno messo mano alla tastiera, fosse anche solo per modificare un listato copiato da una rivista e vedere gli effetti che questo avrebbe prodotto sul loro nuovo amico, il computer, il “cervello elettronico”.
Correva l’anno 1986 e Phil Ruston, volendo mettere alla prova la sua conoscenza del codice macchina, si mise all’opera sul suo ZX Spectrum realizzando BOUNCING BOMB.
Il gioco consisteva nel guidare una bomba rimbalzante attraverso una serie di livelli, allo scopo di raggiungere il reattore principale e distruggerlo. La bomba poteva essere controllata con i tasti 9 e 0 (era possibile muoversi solo a destra e a sinistra). In ogni livello era necessario raggiungere lo switch lampeggiante che avrebbe aperto la porta per il livello successivo.
Il gioco non venne mai rifinito abbastanza da essere pubblicabile, ma qualche tempo fa il buon Phil lo ha ritrovato in una vecchia cassetta che si trovava in soffitta, e così ha deciso di rifinirlo una volta per tutte.
Nonostante non sia mai stato pubblicato, Bouncing Bomb è stato poi inserito nella lista di World of Spectrum ed è possibile provarlo ancora oggi (lo trovate qui ).
Il gioco “rifinito”, invece, finì col diventare qualcosa di diverso rispetto al titolo originale.
Con BOUNCING BOMB REDUX l’autore ha ripreso il concept del titolo originale (rompicapo su schema di gioco a piattaforme) arricchendolo in modo da renderlo decisamente più appetibile.
Come nel vecchio gioco siamo a controllare una bomba rimbalzante che deve aprire l’uscita per il livello successivo. Mentre nel gioco originale c’era un solo switch da toccare, qui dobbiamo recuperare un certo numero di chiavi prima che l’uscita diventi visibile. Non solo: le chiavi devono essere raccolte secondo una sequenza precisa. La chiave lampeggiante è quella che dovremo raccogliere per prima. Non appena l’avremo presa, un’altra delle chiavi presenti su schermo inizierà a lampeggiare e noi dovremo precipitarci verso di essa.
A differenza del primo gioco abbiamo a disposizione un tasto per ridurre l’ampiezza del rimbalzo della bomba, il che è molto utile quando si deve passare attraverso stretti passaggi pieni di aguzzi spuntoni o per evitare uno degli automi che proteggono la base ove si trova il Reattore. Sia toccare gli spuntoni che essere colpiti dagli automi erranti che vi sono in ogni livello provocherà l’esplosione della bomba, e quindi la perdita di una vita.
A complicare il tutto c’è la MICCIA!E già, non c’è bomba degna di questo nome che non abbia una miccia, o un detonatore. La miccia si consuma inesorabilmente durante il nostro lavoro, ed è inutile dire che, ad esaurimento di quest’ultima, la bomba finirà con l’esplodere (e addio vita!). La miccia dura per un tempo risicato e pur tuttavia “giusto”, sufficiente per il completamento di ogni livello (anche se ci si troverà spesso a passare attraverso l’uscita appena in tempo).
Ricapitolando: possiamo guidare la nostra bomba a destra e a sinistra, possiamo lasciarci cadere giù dagli spalti delle varie piattaforme e possiamo risalirci grazie al potere di rimbalzo della bomba ed anche alla presenza di alcune “molle” che aumentano la nostra capacità di rimbalzo (Bouncing Bomb, la “bomba rimbalzante”, appunto!). Di questo rimbalzo noi possiamo regolare l’ampiezza grazie ad un apposito tasto che ne controlla la portata. In questo modo potremo compiere piccoli “passetti” (anzi balzelli). Dovremo anche evitare i vari nemici vaganti, gli spuntoni, gli ostacoli, i raggi laser che bloccano, ad intervalli casuali, determinati passaggi, ecc.
Una volta raccolte tutte le chiavi secondo la sequenza richiesta dal computer apparirà l’uscita verso la quale dovremo precipitarci prima che la miccia si esaurisca.
CONTROLLI: tre tasti in tutto (destra, sinistra e riduzione dell’ampiezza di rimbalzo), risposta della tastiera molto precisa. Possibilità di ridefinire i tasti. Opzione Kempston inclusa (in questo caso, il tasto “fire” riduce l’ampiezza di rimbalzo della bomba).
USO DEL COLORE: eccellente. Ogni livello è pieno di colore e il colour-clash è assente grazie alla dimensione degli sprite e alla conformazione dei livelli stessi.
GRAFICA: sprite grandi e definiti. I livelli sono ben costruiti e la definizione degli oggetti disseminati sulle piattaforme, così come l’animazione del rimbalzo della bomba, è ottima.
SONORO: effetti sonori vari e divertenti, compreso un effetto-esplosione iniziale, prima dei titoli.
CONCLUSIONE: si tratta di un semplice gioco di piattaforme con l’elemento del rompicapo e del tempo a mo’ di “spada di Damocle” (Manic Miner insegna) ma con una particolare semplicità di controllo e immediatezza. I livelli sono perfettamente calibrati: diventano sempre più difficili, ma sono sempre “equi”, mai frustranti. Queste doti, assieme alla grafica pregevole e colorata, ne fanno un titolo da provare fra quelli di nuova generazione per il piccolo spettro nero della Sinclair, che a 31 anni suonati è ben lungi dall’essere morto e sepolto.
Per provare Bouncing Bomb Redux basta visitare la pagina di World of Spectrum, naturalmente!
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