ANO GAIA per ZX Spectrum: No brave new world, no brave new world…

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Perché Ano gaia? Sullo ZX Spectrum ci sono degli shoot ‘em up decisamente superiori e ben più blasonati da recensire. I titoli sono moltissimi, da Flying Shark a Cybernoid, da Zynaps a Xecutor, da R-type a Xenon. E allora perché?

Era il 1992, l’era dello Spectrum e dei suoi colleghi a 8 bit volgeva al tramonto. Su Your Sinclair, uno dei periodici dedicati allo spettro nero della Sinclair, uscivano delle cassette allegate alla rivista, le quali contenevano utilities di vario tipo, demo o qualche semplice gioco programmato dai lettori.

Ano Gaia è uno shoot ‘em up (anzi, uno “spara e fuggi”, come si diceva all’epoca) progettato e programmato da Simon Tillson, un lettore di Your Sinclair: questo sparatutto fu infatti presentato come “il gioco di un lettore”. Ed è solo in questo che va cercato il motivo di questa recensione. 

Non è un gioco prodotto da una grande major, è il frutto del lavoro di un ragazzo che ha spremuto le sue capacità di programmatore e di artista per elaborare un gioco, un po’ per realizzare un sogno un po’ per divertirsi e far divertire gli altri. Le cose più belle che ci siano, insomma.

Ano Gaia venne distribuito, come era d’uso in quegli anni, gratuitamente assieme alla rivista Your Sinclair, sul classico supporto a cassette che tutti gli utenti di Spectrum e non solo conoscono fin troppo bene.

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IL GIOCO DI UN LETTORE – la pagina di YOUR SINCLAIR dove si presenta il contenuto della cassetta allegata. Fonte: WOS – www.worldofspectrum.org/

Stando a Your Sinclair il gioco parla di un disastro ecologico intergalattico al quale bisogna porre rimedio guidando una navicella spaziale fino ad una ipotetica salvezza finale. Non è chiaro se questa “salvezza” si otterrà riparando fantomatici reattori nucleari fuori controllo o distruggendo coloro che lo hanno causato. Durante il nostro viaggio verremo infatti costantemente attaccati dalle astronavi di odiosi nemici i quali sarebbero gli artefici del disastro nel quale andiamo a versare. In qualche modo, ho sempre pensato che questi nemici fossero proprio gli esseri umani, i quali sanno benissimo come distruggere un ecosistema a colpi d’inquinamento! Trama e considerazioni personali a parte, il gioco è semplicissimo, come tutti gli spara e fuggi: distruggere tutti i nemici e sopravvivere. Punto.

Alla guida della nostra navicella spaziale ci troveremo ad attraversare zone dense di pericoli. Si va da scenari simili a immensi oleodotti interstellari formati da grandi tubature sospese nello spazio, a tempeste siderali nelle quali piogge di meteoriti ci renderanno veramente dura l’esistenza. Non mancheranno esplorazioni di intricate caverne planetarie e persino l’assalto ad una gigantesca nave pirata spaziale che terrorizza l’intera galassia. Ovviamente dobbiamo mettere in conto anche gli sciami di ufo che si pareranno davanti a noi cercando di ostacolarci nel nostro massacrante viaggio verso la salvezza.

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“…vorranno inquinare le stelle, la guerra fra i soli: i crimini contro la Vita li chiamano errori…” (P. Bertoli, “Eppure Soffia”) – nel primo livello di Ano Gaia dovremo combattere contro flotte di UFO attraverso gli angusti passaggi di un oleodotto spaziale…

Colpendo le flotte nemiche senza lasciare nessun superstite faremo si che appaia una particella di energia, un “power on”. Tenendo premuto il pulsante di fuoco prima di raggiungere detta particella energetica, la nostra navicella inizierà a risplendere di uno strano bagliore. Se raccoglieremo il “power on” mentre la navicella è in quello stato allora acquisiremo nuove capacità per la nostra astronave.

Le particelle energetiche bianche aumentano la velocità della navicella, mentre quelle rosse ne aumentano la potenza di fuoco. Due indicatori posti sulla sinistra dello schermo mostrano sempre all’intrepido combattente interstellare quale sia la situazione relativa alla velocità e alle capacità delle armi di bordo.

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COMANDI ALLA MANO: la strumentazione di bordo ci indica sempre quale sia il livello energetico relativo alla velocità della navicella (indicatore di sinistra) e quello della potenza di fuoco (indicatore di destra).

Se passeremo a raccogliere il “power on” senza tenere premuto il pulsante di fuoco in modo che la navicella risplenda ci limiteremo a fare punti, e lo stesso avverrà nel caso in cui colpiremo la particella energetica con i missili di bordo.

Ma perché colpire queste particelle energetiche se possono essere tanto utili alla nostra sopravvivenza? Il motivo è molto semplice: in alcuni tratti del nostro viaggio galattico occorrerà grande prudenza e precisione nelle manovre di schivata. Qualsiasi cosa andremo a toccare nel corso della nostra corsa disperata verso la salvezza finirà infatti col creare una collisione mortale che distruggerà la nostra navicella spaziale. Alla luce di questo, quando la navicella diventa troppo veloce a causa del gran numero di “power on” relativi alla rapidità raccolti, potrebbe essere difficile esercitare il dovuto controllo nelle manovre di schivata più difficili.

In altri casi gli indicatori di bordo potrebbero dirci che abbiamo già raggiunto il massimo di potenza disponibile. In questo caso risulterebbe molto più utile colpire le particelle per fare punti invece di raccoglierle vanamente.

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UNICO AIUTO: uno dei “power on”. In questo caso si tratta di quello rosso, ovvero della particella energetica che aumenterà la potenza di fuoco della navicella. Eccezion fatta per le particelle energetiche non c’è assolutamente niente, nello spazio ostile di “Ano Gaia” che verrà in nostro soccorso: saremo completamente soli.

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Altri caccia nemici: il percorso attraverso l’oleodotto è lungo ed estenuante…

L’azione si svolge tramite uno scroll verticale che lascerà a bocca aperta sia gli utenti ZX di vecchia data sia coloro che hanno imparato ad amare lo spettro nero sono in tempi recenti: si tratta di uno scroll fluidissimo e piacevole agli occhi, e lo stesso dicasi per l’azione di gioco. Certo, occorre fare estrema attenzione a non toccare nessuna struttura fluttuante, ad evitare i colpi degli odiati nemici, ad uscire vivi dalle piogge di meteore, ecc. ma nonostante tutte queste difficoltà il gioco non è mai frustrante. Anzi, invoglia sempre a fare “solo un’altra partita, poi basta…”

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SCRAMBLE IN VERTICALE: Durante il nostro violento viaggio verso la salvezza dovremo farci strada attraverso tortuosi cunicoli di caverne spaziali. Ovviamente il nemico ne approfitterà per tenderci più di un’imboscata…

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Meteore vaganti ed UFO ostili cercano di impedirci di avvicinarci alla terribile nave spaziale pirata che terrorizza l’intera galassia.

PRESENTAZIONE: il gioco era gratuito (quale migliore presentazione?) ma al giorno d’oggi si sente la mancanza di una schermata di caricamento degna di questo nome. Durante il loading non potrete ammirare altro che il logo del gioco…

CONTROLLI: la tastiera risponde perfettamente ai comandi (prova effettuata sul 48k, quindi con i tasti di gomma). Possibilità di ridefinizione dei tasti. Supporto con interfaccia Joystick Kempston incluso nelle opzioni. In quest’ultimo caso un bug inverte le coordinate di movimento: se muovete a destra andrete a sinistra, ecc. Io ho risolto tenendo il Joystick al contrario, ma i controlli da tastiera sono eccellenti, quindi li raccomando vivamente.

GRAFICA: ottima. Tra l’altro va considerato che Simon Tillson, l’autore del gioco, era un programmatore e non un grafico (come ha lui stesso ammesso parlando di questo suo lavoro). Nonostante questo, il risultato è degno di nota: gli sprite sono tutti ben disegnati e lo stesso dicasi per i fondali.

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PIRATRAITOR è uno spaventoso vascello pirata (no, non credo proprio che sia pilotato da Capitan Harlock… questi sono dei bastardi senza alcun tipo di onore o dignità!) e per poter procedere saremo costretti a passarci proprio in mezzo!

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Continua l’avanzata di arrembaggio attraverso i passaggi della nave pirata…

SONORO: fantastica, galvanizzante musica di Andy Mills, una delle migliori in assoluto sul beeper, a modesto parere di chi scrive. Buoni effetti sonori durante il gioco.

USO DEL COLORE: eccellente. Ano Gaia è un gioco pieno di colori, a dimostrazione del fatto che con un po’ d’attenzione si possono creare giochi davvero belli a vedersi senza dover necessariamente chiudersi fra le barriere della monocromia.

GIOCABILITA‘: ottima. Il gioco è difficile, ma quel tanto che basta ad essere spronati ad andare avanti, per vedere cosa ci  aspetta nell’area seguente, senza mai essere frustrante. I combattenti interstellari sono però avvertiti: ogni volta che una navicella viene distrutta dovremo ricominciare dall’inizio del livello. Il gioco è tuttavia ben strutturato e a mio avviso questo aspetto del gameplay non ne pregiudica affatto la qualità.

COMPLESSIVAMENTE, Ano Gaia è un gioco che, se fosse uscito prima, sarebbe stato un “Crash Smash” o comunque un gioco di altissimo livello. In ogni caso è davvero importante ricordare che all’epoca il gioco fosse gratuito e che, in ultima analisi, il sottoscritto lo ha trovato molto più divertente e ben fatto di giochi pagati a prezzi decisamente salati.

Nel suo piccolo questa recensione è dedicata a tutti coloro che, come Simon Tillson, hanno dedicato ore di studio ad apprendere i rudimenti della programmazione, a coloro che ne hanno fatto il proprio mestiere, a quelli che avrebbero voluto ma non hanno potuto, a quelli che ancora oggi ci sbattono la testa e a tutti coloro che, dopo tanti anni, dopo essere cresciuti con questi piccoli incredibili computer la cui potenza di calcolo è risibile anche di fronte ad uno smartphone, sono ancora affascinati dal meraviglioso mondo del retrogaming e da questa meravigliosa arte/scienza che è l’informatica.

LINK:
Ano Gaia su World of Spectrum: il gioco era gratuito già nel 1992 e dopo 21 anni le cose non sono cambiate.

Video: se non avete uno Spectrum e se siete anche sprovvisti di emulatori (ma allora perché diavolo state leggendo questa roba?!?)  potete sempre dare un’occhiata al video realizzato dall’ottimo “Spectrum Nostalgia” (anche se il nostro non sa come prendere i “power on”… sigh!)

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Spectrum l'imbrattacarte

Spectrum l'imbrattacarte: * nasce nel 1972 * vede il mondo in colour clash * nel 1978 era davanti alla TV a vedere la prima puntata di Goldrake * è cresciuto a pane e Mazinga * Lamù è stato il suo primo amore * l’Uomo Tigre è il suo eroe * ascolta Francesco Guccini e Pierangelo Bertoli a ripetizione * ascolta Iron Maiden, Judas Priest, Venom e Bathory a ripetizione * adora il cinema di genere, in particolare quello italiano degli anni 60-70 * Go Nagai, Magnus, Jacovitti, Walt Disney e Carl Barks, Segar e Bonvi sono per lui imprescindibili * “lo Hobbit”, “Lupo Solitario” e “Le Nebbie di Avalon” sono letture che gli hanno cambiato la vita * per più di 20 anni ha fatto il Dungeon Master * disegna fumetti sin da quando era bambino * è un appassionato dei fumetti italiani horror-gotico-erotici degli anni 60-70-80, * venera H.P. Lovecraft * usa tutt’oggi un Commodore Vic20 e un Sinclair ZX Spectrum * la sua prima auto è stata una Fiat 600 prodotta nel 1962 * disegna fumetti erotici e dell'orrore * scrive su RGM
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4 Risposte to “ANO GAIA per ZX Spectrum: No brave new world, no brave new world…”

  1. dottorgonzo2002 scrive:

    Leggendo il titolo mi aspettavo qualcosa con Rocco Siffredi ;)

  2. Spectrum l'imbrattacarte scrive:

    Capisco il riferimento a Gaia… ma perchè “Ano”?! Chiederò a Simon Tillson se lo becco su World of Spectrum! ;)

  3. Andrea Pastore scrive:

    Probabilmente è l’abbreviazione (infelice per noi italiaoti) di “ANOther”… ;)

  4. Spectrum l'imbrattacarte scrive:

    Bravo, Andrea! Non ci avevo proprio pensato, e invece si presta perfettamente al tema del gioco!

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