Trolls and Tribulations Recensione, di Massimiliano “Wizkid” De Ruvo

T&T 640

RGM ha l’onore di ospitare l’amico Massimiliano “Wizkid” De Ruvo, grande sviluppatore e grafico, che ci offre questa recensione del grande classico Trolls ad Tribulations. Buona lettura.

Che Jimmy Huey probabilmente si fosse ispirato al coin-op di Mario Bros risulta evidente osservando il suo Trolls and Tribulations uscito ormai nel lontano 1985 sotto etichetta Creative Software per Commodore 64, Atari 800 XL e Apple II. E` indubbio che l’uscita di Mario Bros nelle sale giochi di mezzo mondo segnó un punto di svolta nella storia dei videogiochi ed in particolare di un genere amatissimo, ovvero, quello dei platform games. Giocando Trolls and Tribulations si notano subito alcuni dettagli grafici che si rifanno al gioco Nintendo, a partire dalle piattaforme composte da mattoncini fino a i tubi da cui stavolta sgorga l’acqua che riempie la parte inferiore della schermata di gioco. Anche il protagonista, nonostante nella storia sia un troll, somiglia paurosamente a Mario con tanto di nasone e berretto. Le similitudini con Mario peró si esauriscono qua, il gameplay di questo piccolo gioiello risulta infatti completamente differente sia sul lato dei controlli che su quello delle meccaniche di gioco ed è proprio qui che si trovano tutti i notevoli pregi del titolo in questione.

Qualcuno di sicuro qua in Italia ancora lo ricorda con almeno due nomi diversi, Mostri Infernali e Mario e i Mostri, nomi di fantasia affibbiatigli da chi lo inserí nelle classiche compilation pirata vendute in edicola negli anni che furono. La storia di Trolls and Tribulations è molto semplice, all’interno di un complesso di sotterranei e oscure caverne, sono celati tesori e antiche reliquie dal valore inestimabile, per cui i trolls hanno deciso di mettere su una spedizione per recuperare tali ricchezze. E qui entriamo in gioco noi che nei panni del troll dovremo percorrere sette livelli a scorrimento orizzontale composti da cinque labirinti (Maze) ognuno, tranne il settimo che ne ha due, e recuperare i tesori sparsi qua e lá ma soprattutto raggiungere la porta che conduce al prossimo labirinto. Premuto il tasto “fuoco” il gioco inizia dandoci la possibilitá di saltare i primi due livelli che effettivamente sono piuttosto semplici e servono per consentire al giocatore di familiarizzare con i controlli e le altre peculiaritá del gameplay.

 

Versione Commodore 64

Trolls and Tribulations Versione Commodore 64

Proprio il sistema di controllo è uno dei punti di forza del titolo Creative, per sparare con il fucile ad acqua dobbiamo tirare in basso la leva del nostro joystick, mentre per saltare in alto occorrerá tirarla in su. Questo salto in verticale è fondamentale per raggiungere le piattaforme che si trovano sopra di noi, infine, premendo il tasto fuoco possiamo compiere un balzo in avanti di due caselle. Caselle? Direte voi! Si, perché per spiegare bene come funziona il sistema di movimento e salti di Trolls and Tribulations dobbiamo immaginare lo schermo suddiviso in caselle. Dando un colpo di leva a destra o a sinistra, il nostro eroe compie il movimento sufficiente ad attraversare un’ipotetica casella, il movimento quindi non è libero “pixel per pixel”. Per far capire bene il concetto faró  degli esempi: se ipoteticamente ci trovassimo con il bordo di una piattaforma esattamente dietro di noi, un semplice colpo di leva nella direzione del bordo ci farebbe cadere immediatamente e non girare dalla parte opposta come ci potremmo aspettare. Se dovessimo saltare un mostro che si trova proprio davanti a noi, dovremo premere il tasto fuoco per saltare due caselle e atterrare sulla casella esattamente dietro di lui. Un altra peculiaritá risiede nei muri, se impattiamo su di loro durante un salto in avanti il troll rimbalza verso la direzione opposta. Questo “trick” puó essere usato anche per cambiare direzione quando ci troviamo su di una piattaforma composta da una sola casella, se due caselle dopo si trova un muro, possiamo saltare verso di esso e colpendolo rimbalzeremmo di nuovo sulla piattaforma di partenza ma rivolti verso la direzione opposta. Questo particolarissimo sistema di controllo influenza tutta l’esperienza di gioco e ne rappresenta il vero fulcro. Risulterá infatti fondamentale padroneggiare perfettamente i comandi per poter superare le trappole piu` pericolose e recuperare tutti i tesori dei livelli avanzati. Padroneggiando a dovere i controlli sará possibile svolgere interi livelli in velocitá rendendo l’azione spettacolare anche anche per chi osserva.

 

Versione Atari XL/XE

Trolls and Tribulations Versione Atari XL/XE

Ogni livello inizia con un primo “maze” suddiviso in 2 sezioni ben distinte. Nella prima dovremo gettare in acqua otto “cretins” utilizzando il fucile a colpi limitati che abbiamo in dotazione e per farlo dovremo prima centrarli con un colpo trasformandoli di conseguenza in uova e poi gettarli in acqua passandoci sopra. Affogati i poveri cretini (non é colpa mia se li hanno chiamati cosí) potremo proseguire aprendo una porta situata all’estrema destra del livello che per inciso non è la parte fascita dello stage. Questa prima parte merita una menzione particolare. Il labirinto inizia con una zona strutturata su vari livelli suddivisi in piattaforme piú o meno larghe e al centro dello stage c’è il punto in cui è possibile ricaricare il fucile ad acqua. I “cretins”, che sono una sorta di draghetti verdi, sbucano dalla parte alta dello schermo cadendo sulle piattaforme sottostanti e  avanzano di piattaforma in piattaforma cercando di raggiungere l’acqua che si trova in basso. Nel primo stage affronteremo solo i “cretins”  ma dal secondo livello in  poi si aggiungeranno altri due mostriciattoli ognuno con le sue specifiche caratteristiche. Il primo è un teschio, che entra in scena allo stesso modo dei draghetti verdi ma è indistruttibile e molto piú infido in quanto cambia improvvisamente direzione procurandoci non pochi fastidi. Il secondo invece è un avvoltoio anch’esso indistruttibile ma che a differenza degli altri due è giá presente in gioco all’inizio del labirinto e se ne possono trovare fino a tre per ogni livello di piattaforme. Questi avvoltoi si limitano a svolazzare sulle piattaforme da una parte all’altra dello schermo cambiando improvvisamente la direzione di marcia. Oltre ai tre mostri giá menzionati si aggiungono le versioni “infuriate” degli stessi riconoscibili dal colore rosso. Queste versioni “enhanced” si comportano esattamente come le loro controparti normali ma sono molto piú rapidi nei movimenti. Un’altra differenza la si riscontra nei cretins rossi, che nonostante contino nel computo di quelli da uccidere, una volta centrati col nostro fucile non si trasformano in uovo ma muoiono direttamente. Superata la prima sezione del labirinto si entra in quella seccessiva in cui dovremo tentare di raggiungere l’uscita e nel contempo raccogliere i tesori disseminati lungo il percorso. Per proseguire, spesso sará necessario aprire alcune porte che necessitano di chiavi che possono essere raccolte all’interno del labirinto. Le difficoltá di questa sezione sono rappresentate da trappole piú o meno pericolose e dai mostri che la infestano. Le trappole si presentano sotto forma di ragni sui quali non dobbiamo passare e da botole che si aprono improvvisamente sotto i nostri piedi. Ogni tanto é possibile incontrare dei piccoli trampolini che ci consentono di arrivare a piattaforme altrimenti irraggiungibili con il salto verticale. Questi ultimi possono servire anche per evitare di essere uccisi dai mostri che transitano sulla stessa piattaforma su cui è poggiato il trampolino e per scongiurare la collisione è necessario tenere la leva verso l’alto pochi attimi prima di toccare il suolo. In questo modo compiremo un ennesimo salto in alto ma avremo evitato la predita di una vita.

 

Versione Apple II

Trolls and Tribulations Versione Apple II

La versione sviluppata per Commodore 64 possiede una colonna sonora  composta da Hal Lafferty contenente una selezione di brani classici provenienti dalla produzione di alcuni tra i piú grandi compositori del passato. Edvard Grieg, Ludwig van Beethoven, Johann Sebastian Bach, Albert Ellmenreich e Wolfgang Amadeus Mozart sono gli autori effettivi dei sette brani che possiamo ascoltare in Trolls and Tribulations, brani la cui bellezza dona un atmosfera impareggiabile al titolo Creative. Il brano di apertura di Edvard Grieg si intitola March of the Trolls, per cui si potrebbe dedurre che il nome e la storia del gioco possano essere stati ispirati proprio dal titolo del brano, purtroppo, almeno per ora, la cosa rimarrá un mistero in quanto non ci sono prove documentate. Nonostante T&T rimanga sconosciuto ai piú, ha sempre posseduto tutte le caratteristiche del vero classico, un gioco che chi lo ha provato a suo tempo torna tutt’ora a giocare. Il sistema di controllo cosí particolare e la sua immediata giocabilitá lo rendono uno dei platform games piú belli mai usciti per tutti e tre gli home su cui è stato sviluppato, anche se bisogna dire che la versione per Commodore 64 possiede una marcia piú grazie ad una maggiore fluiditá di gioco ed all’ottimo comparto sonoro. L’unico vero neo puó risiedere nell’assenza di un finale, purtroppo raggiunta la porta del settimo livello il gioco ricomincia dal quarto labirinto del livello quattro. Per concludere, se non l’avete mai provato e cercate una sfida degna di questo nome, non siate dei “cretins” e dategli un’occhiata!

Brani contenuti nella colonna sonora.

1) March of the Trolls
Edvard Grieg

2) Rondo a capriccioso op.129
Ludwig van Beethoven

3) Inventio XIV (BWV.785)
Johann Sebastian Bach

4) Inventio X (BWV.781)
Johann Sebastian Bach

5) Spinnliedchen Op.14, No.4
Albert Ellmenreich

6) Piano Sonata in C Major (KV 545)
Wolfgang Amadeus Mozart

7) Minuet in D minor [from Klavier]
Johann Sebastian Bach

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Originariamente creato dal fondatore di ENCOM, Walter Gibbs, l'MCP era solo un programma di scacchi e venne lasciato incorporato nei sistemi informatici aziendali. Anni dopo , Dillinger modificò questo programma, trasformandolo nell'amministratore della rete aziendale. Tuttavia, l'MCP sviluppò la capacità di apprendere e di crescere oltre i confini della sua programmazione originale e fu a quel punto che arrivò Emiliano Buttarelli che, con il suo seducente accento romanesco, lo convinse di essere suo padre. Da quel giorno l'MCP vive soggiogato dal Buttarelli e viene utilizzato come super-ultra-utente amministratore ( con la poltrona in pelle umana) per entrare dentro al blog di RGM e fare il culo a tutti.
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