Giunge il 1990, una nuova decade si sta affacciando per il mondo del gaming per home computer. La Ocean noto publisher conosciuto negli anni 80 per le numerose trasposizioni cinematografiche, insieme agli sviluppatori di Shadow Development, propone sul mercato un titolo davvero molto interessante che sa mettere in evidenza un’innovazione ludica complessa e accattivante, e allo stesso tempo una realizzazione tecnica di altissimo livello.
In un Vietnam infuocato sopravvivere è tutto. Ecco a voi il mostro sacro Lost Patrol
In quel periodo, in cui i computer a 16 bit iniziavano la loro marcia trionfale nel mercato ludico, gli sviluppatori iniziarono a sbizzarrirsi in creazioni più laboriose e sperimentali, capaci di offrire al pubblico prodotti capaci di regalare al giocatore un’esperienza di gioco più profonda ed intrigante. E’ questo il caso del glorioso Lost Patrol. Molti giochi in precedenza affrontarono l tema della guerra in Vietnam, ma nessuno forse riuscì a regalare le emozioni del titolo Ocean, sviluppato per Amiga e Atari ST.
Il gioco è (ovviamente) ambientato durante la guerra del Vietnam, precisamente il 7 giugno del 1965, data in cui un elicottero americano di ritorno da una pausa di R & R a Saigon si blocca in remoti altopiani centrali del paese del sudest asiatico
Sette soldati americani, i sopravvissuti del disastro, si trovano cosí sperduti nel cuore pericolo e dovranno affrontare mille insidie percorrendo 58 miglia di duro cammino attraverso il territorio infestato da trappole esplosive e soldati nemici.
La squadra ha poco cibo e munizioni e la loro marcia per raggiungere la salvezza presso la base USA più vicina diventa un compito al limite dell’impossibile. Nei panni del sergente Charlie Weaver, abbiamo il compito di guidare i sopravvissuti verso il successo, usufruendo delle peculiarità di tutto il team.
Il gioco si presenta come un Action/RPG dal notevole impatto visivo. Il gameplay è gestito completamente dal mouse con cui selezioneremo i personaggi e li faremo muovere sulla vastissima mappa territoriale o ne gestiremo lo status. Con la tastiera invece possiamo effettuare alcuni comandi, come intrattenere delle conversazioni o impartire ordini ai nostri commilitoni. Al lato della cartina troviamo una bussola che ci aiuterà durante gli spostamenti indicandoci le zone a rischio da evitare. Ovviamente la maggior parte di esse non sono messe in evidenza ma vanno scoperte a nostro rischio e pericolo usando tutta la nostra strategia militare.
Oltre alla gestione delle risorse, principalmente cure e armi nonché delle munizioni, il gioco presenta anche molte fasi d’azione in cui ci troveremo ad affrontare dei corpo a corpo e fasi da cecchino, nelle quali la nostra abilità ci aiuterà ad annientare i temibili viet cong nascosti nella vegetazione.
Il comparto visivo è senza dubbio di prim ordine e personaggi ed ambientazioni ben caratterizzati. Oltre alla mappa e ai volti della squadra, durante le nostre azioni e spostamenti noteremo scene statiche grafiche o animate di un altissimo livello, molto suggestive ed accattivanti dal lato artistico. Inoltre sono inclusi piccoli intramezzi , di pochi secondi, in di animazioni digitalizzate in FMV ( Full motion video ) bianco e nero per dare il senso del “documento storico” d’epoca. Davvero “avanti” per il periodo.
Oltre ad esser una gioia per gli occhi, il gioco è anche una delizia per l’udito grazie alla struggente colonna sonora di Chris Glaister , che da sempre viene considerata una delle migliori mai realizzate per un videogame.
A distanza di così tanti anni, posso dire apertamente che giochi come Lost Patrol sono un esempio da manuale per l’integrazione tra innovazione nel design e implementazione di un gameplay equilibrato ed avvincente. La possibilità di fondere più generi in modo armonico e renderli fruibili a tutti. Un gioco profondo, tattico e coinvolgente come pochi, capace di rapirti fino alla sua fine anche grazie alla generazione “random” del percorso da seguire attraverso distese foreste fluviali del Vietnam.
Sicuramente non fu un gioco “capito” da tutti quando uscì. Bisogna ammettere che per quanto adatto anche ad un pubblico giovane di sicuro virava verso una componente di difficoltà spesso non indifferente visto le varie riflessioni “tattiche” da effettuare per portare a termine una tappa del nostro ostico viaggio. Fatto sta che il titolo al periodo fu accolto con entusiasmo dalla critica e da coloro che seppero capirlo.
Come molti titoli dell’epoca anche questoper girare necessitava almeno di 1 mega di memoria.
Se siete amanti del genere e siete collezionisti Amiga o Atari ST, vi consiglio vivamente di ricercarlo e farlo vostro vostro. Un titolo notevole che saprà appassionarvi come pochi altri.
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Grazie per aver riportato alla mente questo gioco. Quella dannata canzoncina adesso risuonerà in testa per almeno un pomeriggio sano…