Atari2600 – Pelè’s soccer: Quando l’immagine non basta

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Sappiamo tutti quanto i giochi sportivi abbiano caratterizzato nel bene e nel male l’ambiente videoludico. Quanti smanettoni hanno passato serate insonni a cercare la via del goal o di un canestro con innumerevoli difficoltà. Sicuramente tantissimi, per non parlare quelli che si sfondano le cataratte a suon di doppi tra amici nelle proprie dimore. Detto questo, passiamo al gioco in questione.

Parliamo di un gioco di calcio, genere amato da milioni di persone nell’intero globo. Torniamo indietro al 1980, Il marchio ATARI, con il suo VCS2600 spopolava il mercato con titoli di vario genere, un gioco in particolare suscitò l’interesse di molte persone e addetti ai lavori. Un titolo inusuale che sfruttava l’immagine di un giocatore importante, forse il più famoso di tutti i tempi, Ovvero il grande asso brasiliano PELE’.

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i movimenti dei giocatori erano alquanto improbabili.

“Pelè’s soccer” rappresentava per la prima volta l’utilizzo di un immagine importante, che potesse per carisma e interesse portare pubblico all’acquisto del gioco. Atari si impose in maniera efficace garantendo molteplici vendite di quest’ultimo, ma la domanda sorge spontanea, cosa ci trovavamo nelle mani? Beh questo fu ed è ancora un duro colpo per chiunque ci si avvicini. Nonostante l’accattivante veste estetica della cover e della cartuccia stupendamente illustrata, il titolo offriva una sfida ai limiti dell’impossibile. Utilizzando il portatore di palla, tutti gli elementi comandati dalla cpu seguivano il pallone in maniera confusa senza una logica apparente. La veste grafica a dir poco imbarazzante per non parlare del numero di giocatori su schermo ridotti a quattro compreso il presunto portiere, anche nella modalità a due players. L’audio passava quasi in secondo piano, privo di enfasi e di caratterizzazione, insomma un fiasco. Ovviamente il nome di Pelè non bastava a giustificare l’acquisto che nonostante tutto non fù malaccio. Uno dei peggior esempi di giochi calcistici mai realizzati, ma che fa piacere mostrare in una collezione Atari che si rispetti solo per essere stato il primo gioco a sfruttare il nome di un personaggio sportivo popolare per proporre il proprio brand. Quindi se siete in cerca di emozioni forti, tentate la fortuna ricercando questo titolo mooolto particolare!

Per tutti gli amanti dell’incubo.

 

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MCP

Originariamente creato dal fondatore di ENCOM, Walter Gibbs, l'MCP era solo un programma di scacchi e venne lasciato incorporato nei sistemi informatici aziendali. Anni dopo , Dillinger modificò questo programma, trasformandolo nell'amministratore della rete aziendale. Tuttavia, l'MCP sviluppò la capacità di apprendere e di crescere oltre i confini della sua programmazione originale e fu a quel punto che arrivò Emiliano Buttarelli che, con il suo seducente accento romanesco, lo convinse di essere suo padre. Da quel giorno l'MCP vive soggiogato dal Buttarelli e viene utilizzato come super-ultra-utente amministratore ( con la poltrona in pelle umana) per entrare dentro al blog di RGM e fare il culo a tutti.
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2 Risposte to “Atari2600 – Pelè’s soccer: Quando l’immagine non basta”

  1. Ma anche per i masochisti ;)

  2. MetalRedStar scrive:

    in effetti per giocare a Pele’s Soccer sono indispensabili slippini di cuoio nero, fruste e catene…

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