ZOMBI – La Ubisoft e il suo passo nell’orrore.

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Negli ultimi anni la parola Zombie sembra avere un eco non indifferente. Dal calare degli anni 60 ad oggi la cinematografia horror è stata contaminata al meglio, mettendo in mostra ogni tipo di facciata inerente al mondo dei non morti caratterizzandoli in maniera ineccepibile. Possiamo tranquillamente dire che queste creature ormai fanno parte dell’immaginario collettivo di milioni di persone e come normale che sia anche il mondo dei videogiochi ne fa parte in prima persona. George Romero, regista, e papà dei così detti morti viventi, diede il via ad una trilogia indimenticabile del firmamento horror di genere, e proprio uno dei suoi film divenne la musa ispiratrice per quello che sarebbe diventato un vero cult videoludico. Stiamo parlando dell’indimenticabile Zombi.

Nel 1986 la neonata casa produttrice di videogames francese Ubisoft, decide di riproporre in chiave game il secondo film della saga ovvero L’alba dei morti viventi, alias Zombi, proprio per cercare di portare con se l’enorme successo che ebbe la pellicola nei botteghini. Il gioco Zombi si presentava al giocatore come un’avventura punta e clicca in soggettiva dove avevamo la possibilità di utilizzare 4 personaggi diversi con le loro peculiarità. La trama seguiva fedelmente lo svolgersi del film, infatti il nostro scopo primario era quello di riuscire a far fuggire almeno uno dei quattro personaggi dall’interno di un enorme centro commerciale invaso di creature cannibali. In pratica l’obbiettivo era raggiungere il tetto dell’edificio dove un elicottero ci avrebbe portato verso la salvezza. La strada però non era così rosea, poichè orde di zombies minacciose erano pronte a sbranarci, quindi con armi convenzionali e non dovevamo aprirci varchi nei corridoi e fracassare più crani possibili.

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l giocatore aveva la possibilità di interagire con alcuni elementi dello schermo per portare avanti la storia, come risolvere piccoli enigmi e recuperare oggetti. Purtroppo gli ambienti non erano animati, anzi piuttosto statici e le animazioni dei pochi elementi abbastanza limitate, zombi compresi. Questo però non fu un problema, anche perchè il gioco ebbe un seguito davvero notevole nel suo insieme. Ubisoft non poteva che essere felice del suo florido esordio. 

Originalmente il gioco venne sviluppato per Amstrad CPC, con alcune ovvie limitazioni, ma furono ininfluentii a livello di gameplay e il pubblico accolse il titolo con entusiasmo, poichè il coinvolgimento e l’atmosfera erano le armi principali del titolo della casa di Montpellier. Nel 1990, nacque l’esigenza di riproporlo ottimizzato per tutte le altre macchine in circolazione, sia a 8 bit che a 16 bit. Fu una scelta accolta al meglio visto che così il bacino d’utenza poteva allargarsi a dismisura facendo conoscere così il brand a tutti i possessori di altri marchi, quale Commodore e Sinclair.

L’avventura horror per antonomasia subì un ritocco davvero notevole che giovò molto a livello visivo sfruttando al meglio gli hardware su cui venne sviluppato. Volti entusiastici arrivarono dal mitico Zx Spectrum, fino alla tanto blasonata versione per Amiga 500. Graficamente dettagliato, colori su schermo di gran fattura e ottimo audio. Una ripubblicazione che fece elevare il prodotto, massificandolo ancor di più. Ubisoft da li in poi divenne una casa portante dell’ambiente videoludico europeo, e oggi nel 2012 stiamo attendendo il reeboot di questo storico gioco denominato ZombiU per la nuova console di Nintendo, il WiiU. Se sarà un successo quello si vedrà, fatto sta che l’originale fu una pietra miliare che ancora oggi gli amanti delle avventure grafiche ricordano con affetto per il suo alone di orrore e mistero. Attualmente è un titolo ambito da molti collezionisti, soprattutto la versione per l’8 bit di casa Amstrad.

L’orrore scorre attraverso il video – Amiga version -

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MCP

Originariamente creato dal fondatore di ENCOM, Walter Gibbs, l'MCP era solo un programma di scacchi e venne lasciato incorporato nei sistemi informatici aziendali. Anni dopo , Dillinger modificò questo programma, trasformandolo nell'amministratore della rete aziendale. Tuttavia, l'MCP sviluppò la capacità di apprendere e di crescere oltre i confini della sua programmazione originale e fu a quel punto che arrivò Emiliano Buttarelli che, con il suo seducente accento romanesco, lo convinse di essere suo padre. Da quel giorno l'MCP vive soggiogato dal Buttarelli e viene utilizzato come super-ultra-utente amministratore ( con la poltrona in pelle umana) per entrare dentro al blog di RGM e fare il culo a tutti.
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1 Risposta to “ZOMBI – La Ubisoft e il suo passo nell’orrore.”

  1. Simone Guidi scrive:

    Tu si che sei un buongustaio…;)

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